Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile hanno introdotto, oltre ad un allargamento del concetto di sostenibilità non più focalizzato soltanto sulla dimensione ambientale, un’azione di controllo efficace verso quei Paesi che hanno sottoscritto l’Agenda 2030, attraverso un complesso sistema di misurazione basato su 17 obiettivi, 169 target e oltre 240 indicatori.
I SDGs hanno assunto oggi un ruolo di standard internazionale, tanto che ben il 30% delle aziende declina parte o tutta la propria strategia di sostenibilità, riassunta in un bilancio annuale, secondo questi obiettivi: un trend che ha portato gli standard GRI, utilizzati dalla maggioranza delle aziende che pubblica annualmente una Dichiarazione Non Finanziaria, a effettuare un link con i SDGS negli obiettivi e indicatori.
Materialità dinamica: una sfida per le società pubbliche
Il #metodoconfini per la redazione del Rapporto di Sostenibilità integra, nel percorso di analisi e definizione dei temi materiali, gli SDGs e gli standard GRI, con l’obiettivo di rendicontare i temi materiali da un punto di vista completo, esaustivo e il più possibile aperto alla sensibilità dei vari stakeholder.
Obiettivo del #metodoconfini è, una volta interiorizzato il percorso che porta a integrare standard GRI e SDGs nel rapporto, arrivare al consolidamento del nuovo concetto di materialità dinamica[1].
Secondo la recente pubblicazione del World Economic Forum prodotta in collaborazione con Boston Consulting Group, quello che non è finanziariamente materiale oggi, potrebbe diventarlo domani, in un processo chiamato “materialità dinamica”. Questa nuova dimensione della materialità propone un ruolo attivo delle aziende capaci di anticipare le richieste e i bisogni degli stakeholder. Questo, in un’ottica di servizio pubblico, è particolarmente importante e interessante, in quanto il servizio fornito e la dimensione pubblica dell’azienda la rendono un patrimonio comune (influenzato dalle anime della società civile, politica ed economica), con un ruolo trainante per lo sviluppo sostenibile nelle dimensioni sociale, economico ed ambientale. Anticipare i trend e le sensibilità è un obiettivo che gli erogatori di servizio pubblico moderni si devono porre nella costruzione del proprio ruolo e del proprio purpose.
#metodoconfini e stakeholder engagement: non solo dati
Il #metodoconfini per la redazione di un rapporto di sostenibilità punta su alcuni elementi fondamentali e interdipendenti, sia dal punto di vista interno alla Società (degli stakeholder interni), sia dal punto di vista del “mondo” che ruota intorno alla Società (degli stakeholder esterni): per arrivare a riconoscersi, e riconoscere le rispettive differenze; per lavorare con fiducia gli uni per gli altri; infine per costruire un linguaggio e una identità comuni.
Il processo bi-direzionale che si intraprende quando si sceglie di creare un rapporto di sostenibilità, è in grado di attivare un contesto di condivisione e confronto, che stimola partecipazione, coinvolgimento, impegno e senso di appartenenza.
Con il #metodoconfini “lavoriamo” non solo sui dati, che pur rappresentano un passaggio imprescindibile per la costruzione del rapporto, ma soprattutto sulle persone: con questo approccio il rapporto non è un documento “compilato”, ma creato, vissuto, scelto, in grado di coinvolgere i diversi attori del processo promuovendone l’impegno e il senso di responsabilità, su più livelli: individuale, organizzativo e sociale.
[1] Embracing the New Age of Materiality: Harnessing the Pace of Change in ESG