Le misure della UE per il reporting di Sostenibilità
Il 21 aprile scorso la Commissione Europea ha pubblicato la proposta per una direttiva sul Report di Sostenibilità, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), con cui intende estendere l’obbligo di predisporre la dichiarazione non finanziaria a tutte le aziende di grandi dimensioni e le società quotate in Borsa, comprese le PMI, con la sola eccezione delle microimprese.
Queste misure si inseriscono nel pacchetto europeo per favorire le attività sostenibili all’interno dell’Unione e promuovere il flusso di liquidità verso queste realtà. Nel dettaglio l’intervento dell’UE punta alla creazione di un quadro di riferimento omogeneo e unitario per il reporting della sostenibilità: una attività di armonizzazione e standardizzazione quanto mai necessaria. Tra i cambiamenti più importanti c’è anche l’obbligatorietà di una certificazione, da parte di una società di revisione, che le aziende dovranno presentare per le dichiarazioni sulla sostenibilità. Inoltre, le aziende dovranno dare conto di un range più ampio e più specifico di dati, come, ad esempio, quelli riguardanti le emissioni di carbonio.
Nuovi standard verso la materialità dinamica
Fare riferimento a uno standard e un perimetro certo a livello europeo è una buona notizia per imprese, investitori, stakeholder e cittadini. È un approccio che le imprese stanno già portando avanti adottando, per la loro dichiarazione non finanziaria, una metodologia riconosciuta e condivisa, quella dei GRI, oltre che integrando gli SDGs all’interno della propria misurazione di impatto.
Anche con i nostri clienti, attraverso il #metodoconfini, lavoriamo alla costruzione di un rapporto di sostenibilità che integri, nel percorso di analisi e definizione dei temi materiali, gli SDGs e gli standard GRI, con l’obiettivo di rendicontare i temi materiali in modo completo e il più possibile aperto alla sensibilità dei vari stakeholder.
Obiettivo del #metodoconfini è, una volta interiorizzato il percorso verso la sostenibilità, arrivare al consolidamento del nuovo concetto di materialità dinamica[1]. Secondo la pubblicazione[2] del World Economic Forum prodotta in collaborazione con Boston Consulting Group, quello che non è finanziariamente materiale oggi, potrebbe diventarlo domani, in un processo chiamato “materialità dinamica”. Questa nuova dimensione della materialità propone un ruolo attivo delle aziende capaci di anticipare le richieste e i bisogni degli stakeholder. Questo aspetto è particolarmente importante e interessante per le aziende, siano esse B2B o B2C, nonché per gli erogatori di servizio pubblico.
La sostenibilità è un percorso condiviso
Questa dinamicità dalla natura trasformativa, propria dell’impatto sostenibile, ci ha portato a pensare che il percorso di sostenibilità è… come fare un viaggio! Passare dal pensiero (il desiderio di andare altrove) all’azione (andarci davvero), attraverso il progetto (prepararsi e organizzarsi in base al proprio obiettivo).
Più il viaggio sarà consapevolmente scelto e creato, più saremo soddisfatti. Con questo obiettivo abbiamo definito in 5 step il percorso per rendicontare la sostenibilità: siete pronti per partire con noi?
I 5 step dell’action plan con il #metodoconfini
Per creare un rapporto di sostenibilità è fondamentale dotarsi di un action plan, da progettare sulla base del metodo scelto per la redazione del rapporto e delle risorse a disposizione (umane ed economiche). Il piano d’azione ci permette di essere trasparenti fin dall’inizio con tutti gli stakeholder, con l’obiettivo di stimolare coinvolgimento, impegno e senso di appartenenza. Parole chiave: chiarezza e partecipazione.
1.Scegli dove vuoi andare, attraverso i target prioritari, le sfide future e gli obiettivi condivisi e realizzabili.
2. Scegli con chi andare e cosa portare, attraverso la definizione e sviluppo del processo di stakeholder engagement e condivisione della matrice di materialità.
3. Prepara la valigia, attraverso la raccolta dei dati, la misurazione, l’elaborazione del percorso intrapreso fino a quel momento.
4. Partenza, con lastesura del documento, l’impaginazione grafica, la creazione di strumenti nuovi e coinvolgenti per comunicare a tutti gli stakeholder il proprio percorso.
5. Goditi il viaggio, attraverso la pubblicazione e presentazione del rapporto di sostenibilità.
Il rapporto di sostenibilità deve essere accessibile e interessante, per tutti. Non solo per gli addetti ai lavori. Deve essere capito e valorizzato per diventare uno stimolo per il futuro, per il miglioramento continuo. Per questo con il #metodoconfini “lavoriamo” non solo sui dati, che pur rappresentano un passaggio imprescindibile per la costruzione del rapporto, ma soprattutto sulle persone: con questo approccio il rapporto non è un documento “compilato”, ma creato, vissuto, scelto, in grado di coinvolgere i diversi attori del processo promuovendone l’impegno e il senso di responsabilità, su più livelli: individuale, organizzativo e sociale.
Vuoi partire con noi? Guarda questo breve video e contattaci a info@confinilab.it
[1] Embracing the New Age of Materiality: Harnessing the Pace of Change in ESG
[2] http://www3.weforum.org/docs/WEF_Embracing_the_New_Age_of_Materiality_2020.pdf