I nuovi standard GRI, dal 1 gennaio 2023

I nostri Founder e soci di Confini Albina Ambrogio e Andrea Pavan hanno partecipato al corso di EY sui nuovi standard GRI. Un approfondimento utilissimo sulla revisione degli standard che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2023, anche alla luce della nuova proposta normativa europea.

Le novità introdotte dai nuovi standard sono molte.

L’aggiornamento più consistente riguarda i tre Universal Standards – standard Universali:

  • GRI 1 Foundation 2021, ovvero il punto di partenza per utilizzare i GRI standards (in sostituzione del GRI 101:2016);
  • GRI 2 General Disclosures 2021 che, di fatto, spiega come riportare le informazioni di contesto dell’organizzazione (in sostituzione del GRI 102:2016) e il
  • GRI 3 Material Topics 2021 (già GRI 103:2016) che costituisce una sorta di guida pratica per l’identificazione e la gestione dei temi materiali intesi come significativamente rilevanti.

Una delle principali novità della revisione 2021 sono i GRI Sector Standards,

A partire dal 2023, ogni organizzazione dovrà prendere a riferimento – a seconda del proprio settore merceologico di appartenenza – i relativi standard di settore.

L’adozione degli standard di settore, però, non sostituisce il processo che ogni organizzazione deve compiere per identificare i propri “material topics”, ma rappresenta, piuttosto, una valida guida per meglio comprendere e affrontare le sfide condivise dagli operatori della stessa filiera.

Ci sono poi i trentuno Topic standards (gli standard tematici), da selezionare e usare sulla base dei risultati evidenziati dall’analisi di materialità.

Dal 2023 non esisterà più la differenza tra l’adozione degli standard in modalità core (base) o comprehensive (avanzata); si potrà rendicontare i propri impatti esclusivamente tramite le seguenti opzioni:

  • IN ACCORDANCE WITH (GRI Standards) quando un’organizzazione è in grado di soddisfare tutti i nove requisiti obbligatori dello standard, offrendo un quadro chiaro ed esaustivo sui principali impatti a livello economico, ambientale e sociale – compresi i diritti umani –, e di spiegare come gestisce tali impatti, permettendo, così, ai lettori di fare le opportune valutazioni e prendere decisioni informate (cfr. GRI 1 sezione 3 e GRI 3);
  • WITH REFERENCE TO (GRI Standards) quando un’organizzazione non è in grado di soddisfare i requisiti obbligatori dello standard GRI o vuole rendicontare solo specifiche informazioni (come d’altronde è previsto anche oggi. Cfr. GRI 1 fine sezione 3).

La nuova versione degli standard prevede, inoltre, un nuovo approccio alla materialità che include il concetto di due diligence e rafforza quello di impatto – influenza, contribuendo a delineare un quadro completo sui rischi d’impresa (compresi quelli finanziari) e la creazione di valore nel lungo periodo.

Viene rivisto anche il processo di stakeholder engagement: nella versione rivista dello standard, lo stakeholder è un individuo o un gruppo che ha un interesse che è o potrebbe essere influenzato – positivamente o negativamente – dalle attività dell’organizzazione.

Gli stakeholder devono essere coinvolti attivamente durante tutto il processo di analisi e gestione degli impatti e non solo nella fase di valutazione di materialità, generando – come è stato fino ad ora – una visione alternativa o complementare a quella dell’organizzazione (il duplice punto di vista della matrice di materialità).

L’engagement deve, inoltre, privilegiare le categorie di stakeholder coinvolte negli effetti più rilevanti delle attività o delle relazioni di business dell’organizzazione.