La parola Pasqua deriva dal greco pascha, che a sua volta dall’aramaico pasah e significa “passare oltre”. Gli ebrei ricordavano il passaggio attraverso il mar Rosso, ovvero dalla schiavitù d’Egitto alla libertà. Per i cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo.
Nella storia delle religioni e in antropologia culturale “passare oltre” ricorda i riti di passaggio che accompagnano i cambiamenti più importanti di condizione nella vita di una persona o di una comunità. Il cambiamento che passa attraverso la separazione, il margine, e l’aggregazione (la nostra fonte è l’antropologo francese Arnold Van Gennep).
Come ci spiega il dizionario Treccani alla voce “passaggio”, con valore transitivo, l’azione di passare è anche “dare qualche cosa ad altri”.
Nella nostra testa risuonano passaggio e anche transizione, la parola forse più usata nelle ultime settimane. E allora ci auguriamo che la Pasqua 2021 possa segnare un reale passaggio, una transizione da “un modo di essere o di vita a un altro, da una condizione o situazione a una nuova e diversa”. Per dare agli Altri, quelli che verranno dopo di noi, un mondo in cui essere felici, passando da un modello di sviluppo insostenibile, che giorno dopo giorno evidenzia i limiti della crescita così come è stata pensata e realizzata negli ultimi decenni, ad un modello sostenibile per tutti: per l’ambiente, per le economie, per le persone.
Costruiamo, insieme, una transizione che sia fondata sui tre principi dell’Agenda 2030: integrazione, universalità e partecipazione. Noi, Confini, ci impegniamo a farlo.
Buona Pasqua, e buon “passaggio” a tutti!
